ANIMALI - noi curiamo loro e loro curano noi

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  • anna1401
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    • 07/12/2004
    • 23051

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    Il quoziente intellettivo dei nostri amici a quattro zampe è superiore a quello di molti altri animali fra i quali gatti, pappagalli, o pony manifestando predisposizione all’apprendimento; per queste sue caratteristiche il cane, riesce a stabilire con l’uomo un vero rapporto di comunicazione anche attraverso un ampio repertorio di posture (se il cane si distende a terra con il ventre esposto è un segno di totale sottomissione), espressioni del muso (denti digrignati e pelo ritto sul dorso sono atteggiamenti aggressivi), movimenti della coda (movimento frenetico della coda significa gioia); altrettanto varie sono le espressioni vocali, articolate in una serie di ringhi aggressivi, uggiolii, latrati, guaiti e una gran varietà di abbai.
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    • anna1401
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      • 07/12/2004
      • 23051

      oltre 400 razze di cani addomesticati

      Esistono, attualmente, oltre 400 razze di cani addomesticati; di oltre 200 di tali razze la FCI di Bruxelles (Federation Cynologique Internazionale) ne ha classificato lo standard.
      Fin dalla fine del secolo XIX, è stato adottato un sistema di classificazione delle diverse razze che funge da riferimento per il giudizio nelle mostre canine.
      Quasi ovunque e anche in Italia da parte dell’ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) è accettata la ripartizione nelle seguenti categorie:
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      • anna1401
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        • 07/12/2004
        • 23051

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        - CANI DA PASTORE, DA GUARDIA, DIFESA e UTILITA’ con due gruppi (Cani da pastore e Cani da guardia, da difesa e da utilità);
        - CANI DA CACCIA con sei gruppi (Terrier, Bassotti, Segugi per grossa selvaggina e cani per pista di sangue, Segugi per piccola selvaggina, Cani da ferma e Cani da caccia britannici);
        - CANI DA COMPAGNIA con un solo gruppo;
        - LEVRIERI con un solo gruppo.
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        • anna1401
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          • 07/12/2004
          • 23051

          Vivere con il cane

          Vivere con il cane, questo straordinario compagno, occorrono disponibilità,impegn o regolare e tanto amore; per qualcuno è l’amico più sincero e fidato, il compagno migliore; per altri è un valido aiutante e assistente, efficiente sostituto di uomini e macchine; per coloro che hanno interesse alle mostre e all’allevamento può diventare un hobby affascinante se non addirittura un’attività a tempo pieno.
          È bene comunque sapere che ogni cane apprezza grandemente le cure del suo padrone ma, anche il padrone potrà trovare motivo di grande soddisfazione con la compagnia del cane.
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          • anna1401
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            • 07/12/2004
            • 23051

            Il gatto

            Questo misterioso ed affascinante animale accompagna l'uomo da millenni, ma a differenza del cane, ha conosciuto alterne fortune.

            Gli antichi Egizi lo osannavano e veneravano come incarnazione vivente e simbolo della Dea-Gatta "Bast", protettrice anche della città di Bubasti, che nel 944 a.C. circa, diviene per merito del faraone Sesonki 1° (XXII° dinastia), capitale a honorem del regno.

            Sesonki 1° fece ingrandire ed abbellire la città (attualmente Tell Bastah) ed ovunque numerosi sono i simulacri ed i templi in onore della Dea protettrice.
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            • anna1401
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              • 07/12/2004
              • 23051

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              Al momento della loro morte, i gatti venivano ad occupare un posto importante anche nelle tombe di famiglia o nelle grandi Piramidi.

              Si riteneva, infatti, che, in quanto animale sacro avrebbe accolto ed accompagnato l'anima dell'uomo anche nel Regno dei Morti.

              Erano così mummificati e deposti nelle tombe con gli stessi procedimenti riservati agli esseri umani e li sono stati ritrovati millenni dopo, all'apertura delle stesse, accanto ai loro padroni.
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              • anna1401
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                • 07/12/2004
                • 23051

                Al contrario, nel Medioevo

                il gatto come molti altri poveri animali, diviene il simbolo del Maligno.
                Secondo le arcinote cronache dell'epoca, i gatti erano i compagni delle Streghe, inviati dal Demonio ad insegnargli le pratiche magiche.
                Nell'oscuro ed infelice periodo della Santa Inquisizione, nessuno era immune dal venire condannato come Strega, Mago od Eretico.
                Semplici quanto ipocrite faide tra vicini, l'ignoranza e la scarsa moralità davano lo spunto, a persone totalmente prive di principi, di tacciare poveri innocenti di commettere le peggiori infamie contro l'uomo e contro Dio, tutto ciò sfociava immancabilmente in isteria generale con le conseguenze che noi tutti conosciamo.
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                • anna1401
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                  • 07/12/2004
                  • 23051

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                  L'isteria è poi caduta nel parossismo e nel ridicolo se si pensa ai numerosissimi procedimenti penali avviati contro i più disparati animali.
                  Ratti esorcizzati, anguille e sanguisughe maledette da Vescovi, moscerini, maiali, rondini, cavalli, galli, e chi più ne ha più ne metta, convocati in processi come imputati con tanto d'avvocati difensori (in rari casi).
                  Alla loro inevitabile quanto comprensibilissima impossibilità nel difendersi o ribattere le accuse, rispondevano le autorità con torture d'ogni genere, fino alla messa a morte sul rogo per essere d'esempio al prossimo animale che fosse voluto entrare in combutta con Satana.
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                  • anna1401
                    Moderatore
                    • 07/12/2004
                    • 23051

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                    Tra tante specie animali, nessuna a però subito il destino dei gatti, perseguitati e bistrattati, e se erano "neri"…tanto meglio!
                    Ai giorni nostri i pareri sono molto differenti, ma conservano il retaggio d'odio dei secoli passati, da ciò si deduce che le definizioni malevole d'opportunista, menefreghista e infido, sono dovute principalmente a preconcetti.
                    Dovremmo invece apprezzare la dolcezza, l'indipendenza e la pulizia di questi piccoli compagni.
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                    • anna1401
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                      • 07/12/2004
                      • 23051

                      "piccoli cadeau"

                      Non dimentichiamo che sono i cugini dei più fieri animali che esistano come i Leoni e le Tigri e quindi conservano un istinto fortemente predatorio, ciò non toglie che siano capaci d'affettuosità, dimostrataci anche con "piccoli cadeau".
                      Topini, lucertole o piccoli uccelli lasciati dove possiamo trovarli (magari nelle pantofole, o sullo scendiletto!) possono far inorridire molte signore e signori, ebbene, lasciate da parte lo schifo e consideratevi fortunati ed orgogliosi della vostra piccola "fiera"!
                      Un cacciatore che divide la sua preda con voi, come fa il gatto, dimostra solamente il suo affetto e la sua stima e la voglia di contribuire al "ménage familiare" con ciò che ritiene più "gustoso" ed "appetibile".
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                      • anna1401
                        Moderatore
                        • 07/12/2004
                        • 23051

                        continua

                        Perciò non punitelo ne urlategli contro, non capirebbe cosa ha fatto di male nel provvedere anche al vostro sostentamento, ma carezzatelo e coccolatelo, premiandolo magari con del buon latte e poi senza farvi scoprire, date degna sepoltura ai caduti "per la pace familiare"!
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                        • anna1401
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                          • 07/12/2004
                          • 23051

                          Malattia da graffio di gatto, Linforeticolosi benigna, Cat Scratch Disease, CSD

                          Eziologia

                          La malattia da graffio del gatto (Cat Scratch Disease - CSD) è una zoonosi emergente ed ubiquitaria segnalata per la prima volta nell’uomo nel 1931 ma la cui eziologia è stata definitivamente chiarita solo agli inizi degli anni ‘90. La CSD può essere definita come una "linforeticolosi da inoculazione, caratterizzata da forme locali (cutanee e linfonodali anche a carattere suppurativo), solitamente benigna, talora complicata da forme sistemiche a carattere granulomatoso particolarmente severe in pazienti immunocompromessi"

                          segue..
                          Ultima modifica di anna1401; 30/07/2013, 22:30.
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                          • anna1401
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                            • 07/12/2004
                            • 23051

                            La malattia nell’uomo

                            La malattia da graffio di gatto (CSD) viene considerata la causa più comune di adenopatia cronica, benigna, in bambini e giovani adulti. Da 3 a 10 giorni dopo il contatto con l'animale, nel punto di inoculazione compare una lesione cutanea pustolosa, papulosa o vescicolosa, che può persistere per giorni o settimane, guarendo senza lasciare cicatrici.

                            segue..
                            Ultima modifica di anna1401; 30/07/2013, 22:31.
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                              • 07/12/2004
                              • 23051

                              La malattia negli animali

                              Il gatto di solito non manifesta alcun sintomo di malattia ed appare come tipico reservoir dell'infezione potendo albergare Bartonella henselae per parecchi mesi o anni nel torrente circolatorio in completa assenza di sintomi clinici; sono stati tuttavia descritti quadri di linfoadenite in soggetti batteriemici. Il germe risulta localizzato soprattutto nel torrente circolatorio associato ai globuli rossi e talora all’interno dei macrofagi ed evoca nell’animale una risposta immunitaria rilevabile ma che risulta poco efficace ad eliminare il microrganismo.

                              segue..
                              Ultima modifica di anna1401; 30/07/2013, 22:32.
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                              • anna1401
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                                • 07/12/2004
                                • 23051

                                gatto di strada e le sue armi

                                I gatti di strada sono stati tra i più studiati e sembrano i più colpiti dall’infezione. Un ruolo centrale nella diffusione dell’infezione all’interno della popolazione felina è svolto dalla pulce del gatto (Ctenocephalides felis);

                                fonte: antropozoonosi.it
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